Cosa vuoi fare da grande?

separatore6

Quando Girolamo diventa il traguardo di un viaggio interiore.

separatore8

domani

Quando da piccolo mi chiedevano : “Cosa vuoi fare da grande? “. Rispondevo il falegname, o il carabiniere. Mai avrei pensato che invece il mio futuro fosse proprio quello di vivere sulle tracce di S. Girolamo. Della vita fuori dalla comunità, non rimpiango nulla: una ragazza meravigliosa, una laurea in ingegneria, un concorso vinto nell’arma dei carabinieri, un posto fisso nella pubblica amministrazione, un futuro matrimonio, una casa, una posizione sociale adagiata e buona. Ma tutto ciò non mi bastava, e quando vidi che nulla di questo mi rendeva veramente felice, mi appagava, fu il momento opportuno per prendere in mano lo zaino e rimettersi in viaggio: alla ricerca della propria vocazione, di ciò che dava un senso vero e tangibile alla mia esistenza. Sicuramente uno dei viaggi più entusiasmanti nella vita di un uomo, il viaggio dentro sé.

domani2Seguito da una guida spirituale iniziai a prendere contatti ed a fare esperienze di vita nelle varie congregazioni religiose che più si avvicinavano alla mia personalità. Sicuramente la cosa più difficile è capire che cosa si sta cercando, da che cosa si viene attratti, invitati, amati. Man mano che si cammina, giorno dopo giorno il buon Dio rischiara tutte le paure, prova e concretizza la chiamata.

Fu così che una mattina di un anno fa, mi trovai davanti al portone verde della comunità, il mio cuore sapeva cosa stava cercando, e la mia fede era pronta a plasmarsi al volere di Dio, le mie mani pronte a lavorare nella vigna del Signore. Una amichevole chiacchierata con il superiore, un incontro col padre formatore, una esperienza in comunità. Di nuovo la voce forte, che parlava al mio cuore, mi innamorava di questa opera, mi portava, per amore, ad impiegare qui le forze, a sperimentare ogni giorno il miracolo della carità, a cercare di capire sempre meglio la sequela di Cristo.

Piano piano, ho capito come ci si doveva muovere tra i vari impegni, come metterei un po’ del mio, come concretizzare ciò che il mio cuore sentiva. Amare, senza riserve tutto ciò che ogni giorno accade, vedere il volto di Gesù crocifisso.

Se guardo indietro sono sereno e felice, non importa la mia età, non importa cosa sarei diventato fuori di qui, non importa se per realizzare la mia vocazione sono andato contro la famiglia, i modelli, i miti. Importa solo che io sono felice e che ogni giorno, quando apro gli occhi, ringrazio Dio, per avermi fatto capire e trovare il mio angolo nello splendido mosaico del suo disegno d’Amore per noi.

M. G.

separatore5

images

Questa voce è stata pubblicata in pastorale, Pastorale Giovanile Somasca, San Girolamo, somaschi, Testimonianze, Vocazione e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento